E' come uno se l'aspetta, verde, incontaminata , odore di fieno e di mucche, un silenzio ovattato, accogliente e discreta : la Svizzera. L'hotel dove eravamo alloggiati ,é molto in alto, circondato da vette innevate e immerso nel verde dei boschi, un luogo di raccoglimento, di pace e di silenzi rotti solo dal tintinnare dei campanacci degli animali al pascolo. Un posto da consigliare per chi volesse ritirarsi per fare delle belle camminate e scrollarsi di dosso lo stress della città. Il rientro nella notte,per chilometri , su quella stradina stretta e ripida , tra i profumi della natura e con una volta del cielo luminosissima,le stelle e la via Lattea che ci avvolgevano , hanno sicuramente lasciato un segno in molti di noi, nonostante la tarda ora e i troppi giri di birra. Un luogo che non si dimentica , con la promessa di ritornarvi prima o poi passando per quelle montagne. Abbiamo viva nella mente l'immagine del direttore dell'Hotel che là in alto ci salutava sventolando la bandiera helvetica appesa ad una lunga pertica : espressioni di altri tempi. .
Ci siamo trovati da Taddy’s, una quindicina di moto; da qui siamo partiti a metà pomeriggio , sotto un sole ed un’afa insopportabili. Dopo un paio d’ore eravamo su per i tornanti del San Gottardo, la frescura dell’altitudine, sotto un vento sferzante, in alto sui pendii innevati si era tramutata improvvisamente in un freddo invernale. Tra curve e risalite, quasi una gara a rincorrerci, in un battibaleno ci siamo trovati in cima al mondo , uno spettacolo intorno a noi. Poi giù veloci , attraverso gallerie, viadotti, boschi e cascate d’acqua, all’improvviso si apriva sulla nostra sinistra, giù profondo, verde intenso, il lago dei 4 Cantoni : una meraviglia della natura, ci stavamo avvicinando a Brunnen, la nostra meta , circa 250 Km, tre ore di viaggio tranquillo e divertente.
Per raggiungere l’hotel , sulle sommità di Illgau , abbiamo percorso qualche km su per un viottolo asfaltato e ripido, tra malghe e boschi, inimmaginabile che una struttura turistica possa essere stata concepita in luogo così lontano dall’abitato, dal traffico,dalla pubblicità: un’oasi di pace e tranquillità. Un salto su in camera, neppure il tempo di una doccia , e giù veloci verso il luogo del raduno Hog in città, sulle sponde del lago. Un paio di salsicce e birra , un giro tra gli stand, qualche incontro di vecchia data (Mike istruttore Harley del Minnesota, ed Arhur del Quebec, Canada, con le rispettive mogli, un esempio di Geriatric Team invidiabilissimo vista l’età ed il viaggio ambizioso che stavano facendo attraverso tutta l’Europa) , un abbraccio , tante strette di mano, foto di rito e su via di nuovo bighellonando tra bancarelle alla ricerca di volti conosciuti. Non poteva che finire in una birreria per scaldare i motori , poi subito dopo nell’antro affollato di un pub di santi bevitori , i nostri eroi oramai a mille si sono scatenati in un corteggiamento furibondo tra grida e cori ostrogoti. Qui si ferma il racconto, poiché troppo stanco, ho gettato la spugna e non sono entrato a sbirciare. Si racconta e non si racconta , non si sa bene cosa possa essere successo, certo è che la mattina dopo , girando per il paese i nostri bikers conoscevano per nome gran parte delle ragazze che incontravamo; ci ha colpito il sarcasmo con cui una prospera fanciulla ad uno stand si è rivolta contrariata a Como37/71 : “ Italiener, reden, reden, man hat mir weiß” , non vorrei dire, suona come: “ Italiani,tanti bei discorsi ….. poi mi avete mandata in bianco, ovvero ……… can che abbaia non morde ! “
Per raggiungere l’hotel , sulle sommità di Illgau , abbiamo percorso qualche km su per un viottolo asfaltato e ripido, tra malghe e boschi, inimmaginabile che una struttura turistica possa essere stata concepita in luogo così lontano dall’abitato, dal traffico,dalla pubblicità: un’oasi di pace e tranquillità. Un salto su in camera, neppure il tempo di una doccia , e giù veloci verso il luogo del raduno Hog in città, sulle sponde del lago. Un paio di salsicce e birra , un giro tra gli stand, qualche incontro di vecchia data (Mike istruttore Harley del Minnesota, ed Arhur del Quebec, Canada, con le rispettive mogli, un esempio di Geriatric Team invidiabilissimo vista l’età ed il viaggio ambizioso che stavano facendo attraverso tutta l’Europa) , un abbraccio , tante strette di mano, foto di rito e su via di nuovo bighellonando tra bancarelle alla ricerca di volti conosciuti. Non poteva che finire in una birreria per scaldare i motori , poi subito dopo nell’antro affollato di un pub di santi bevitori , i nostri eroi oramai a mille si sono scatenati in un corteggiamento furibondo tra grida e cori ostrogoti. Qui si ferma il racconto, poiché troppo stanco, ho gettato la spugna e non sono entrato a sbirciare. Si racconta e non si racconta , non si sa bene cosa possa essere successo, certo è che la mattina dopo , girando per il paese i nostri bikers conoscevano per nome gran parte delle ragazze che incontravamo; ci ha colpito il sarcasmo con cui una prospera fanciulla ad uno stand si è rivolta contrariata a Como37/71 : “ Italiener, reden, reden, man hat mir weiß” , non vorrei dire, suona come: “ Italiani,tanti bei discorsi ….. poi mi avete mandata in bianco, ovvero ……… can che abbaia non morde ! “
Complimenti ad Adele e Maura, che hanno sopportato stoicamente gli eccessi verbali testosteronici degli eccitati maschietti del MedChap.
Pictures by Martina Navratilova
[per vedere le foto in full screen, non appena lo slideshow é partito , ingradire a pieno schermo , poi premere F11]
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